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Come conciliare lavoro e maternità: 4 consigli da non sottovalutare

    Sei una mamma e impazzisci ogni giorno per capire come riuscire a conciliare lavoro e maternità? In questo articolo ti do 4 consigli da non sottovalutare per riuscire a farlo al meglio e salvando la tua salute mentale

    Conciliare lavoro e maternità non è mai facile, soprattutto in Italia

    Per quanto tutti giurano e spergiurano che la famiglia è un elemento cardine della nostra società la verità è che non è così. 

    Il problema è di tipo culturale: ci si aspetta che certe cose vengano fatte sempre dalle donne, soprattutto quando si tratta di famiglia.

    Per carità è chiaro che i figli li possiamo partorire solo noi ed è giusto che le mamme vogliano passare del tempo coi figli, soprattutto quando sono piccoli. Il problema è che gli aiuti sociali che dovrebbero esserci per permettere alle donne di continuare a lavorare non ci sono.

    Lavorare non è solo una questione economica, serve anche per sentirsi realizzate ed evitare che la maternità venga posticipata all’infinito.

    Questa disattenzione degli organi politici, uniti alla mentalità patriarcale, fa sì che spesso la maternità diventi un peso e conciliare lavoro e famiglia una missione impossibile

    Come risolvere il problema?

    Premesso quanto sopra e dato per scontato che tu debba riuscire a conciliare queste due cose (che sia per necessità o per volontà), cosa puoi fare, in pratica, per riuscirci?

    Di seguito ti riporto alcuni consigli su cui ti chiedo di riflettere con attenzione.

    Mi rendo conto che in alcuni casi possano sembrare inusuali o addirittura drastici ma se vuoi riuscire a conciliare lavoro e maternità senza ammattire o esaurirti è necessario prenderli in considerazione ed applicarli.

    Ti senti egoista nel farlo? Ricorda che per amare davvero qualcuno devi prima di tutto amare e avere cura di te, altrimenti non hai le forze di farlo.

    #1- Il lavoro è importante ma non è la tua vita!

    Il tuo lavoro, che ti soddisfi o meno, è importante e merita di essere fatto al meglio e con dedizione. 

    Questo però non vuol dire che sia la tua vita e che tutto giri intorno a lui! 

    Occorre imparare ad organizzarsi per gestire tutte le mansioni nel miglior modo possibile ma anche imparare a dire di NO e mettere dei paletti alle richieste altrui. 

    Non cadere nella rete di chi si appella alla tua professionalità per appiopparti mansioni extra e lavoro in più. 

    Spesso infatti il lavoratore che dice sempre di sì viene considerato come uno che non ha altri interessi o di meglio da fare. Fai capire al tuo capo che tu non appartieni a quella categoria.

    2# Ami i tuoi figli ma sono degli individui diversi da te (ed è giusto così)

    Sebbene l’istinto materno sia più che altro un mito, resta il fatto che tutte le madri amano profondamente i propri figli. 

    Ti posso assicurare che non c’è persona che io ami più della mia bambina ma detto ciò resta il fatto che lei non è parte di me, è un individuo a sé stante. 

    Naturalmente in base all’età il bisogno del bambino di averti vicino varia e come mamma devi tenerlo in considerazione. Questo, però, vuol dire anche capire quando lasciarli liberi di sperimentare e quando chiedere loro di fare da sé o aiutare in casa.

    3# Tutti i componenti della famiglia devono partecipare alla gestione della stessa

    La definizione di famiglia secondo Wikipedia è “nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro da rapporti di parentela o di affinità”. 

    Tutti i componenti della famiglia devono collaborare alla gestione della famiglia e della casa, nessuno escluso e sulla base delle loro possibilità. 

    Lasciami essere chiara e anche un po’ brutale: il tuo compagno è un adulto perfettamente in grado di dare una mano nella gestione della casa e della famiglia! 

    E’ vero che culturalmente gli uomini non sono abituati a pensare che sia un compito loro ma tutto si può imparare. 

    Non aspettarti però che lo faccia in autonomia né con particolare voglia. 

    Chiedigli espressamente di darti una mano nelle faccende ma mi raccomando non lamentarti di come lo fa, sta facendo uno sforzo, apprezzalo! 

    Se invece, per il tipo di lavoro che fa, è poco presente e quindi non può fisicamente aiutarti, chiedigli che paghi per prendere un aiuto esterno (e non farti abbindolare dalla scusa “ma quei soldi ci servono per altro”).

    Stesso discorso vale per i bambini

    Intorno ai 2 anni i bambini vogliono disperatamente fare quello che fanno i grandi, sfrutta la cosa. 

    Attenzione, non sto dicendo che devi farli lavorare o contare sul loro apporto per gestire la casa ma è giusto lasciarli sperimentare (in sicurezza e in base all’età). 

    Questo avrà il doppio vantaggio di far sentire loro importanti e contemporaneamente abituarli in futuro a collaborare con le faccende domestiche

    4# Non diventare schiava della tua casa

    Lo so, molte donne amano la loro casa, a loro piace averla pulita e in ordine, adorano guardare le riviste di arredamento e a loro piace che la gente le ammiri per com’è la loro casa. 

    Non c’è niente di male in questo fintanto che non si diventi schiavi di ciò

    Ricordo che quando non avevo né figlia né nipoti guardavo con una sorta di disgusto le case di quelle persone con figli che erano piene di giocattoli e cose ovunque. Mi sembrava impossibile non riuscire a tenere una parvenza di ordine almeno nel salotto (e premetto che per natura non sono né particolarmente ordinata né maniaca della casa). 

    Poi è nata Sabrina e per anni, la mia casa (e soprattutto il salotto) sembravano fossero stati appena bombardati (ora per fortuna questo accade solo con la sua cameretta).

    Il fatto è che quando è nata ho capito che non mi importava più. In parte perché è giusto che i bambini abbiano i loro spazi e le loro cose ed in parte perché ho capito che non voglio e non posso farmi schiavizzare da una casa. Una volta che è sufficientemente pulita il necessario è fatto, tutto il resto non mi importa. 

    Devo ammettere che da questo punto di vista il minimalismo mi ha molto aiutato perché ho ridotto il numero delle cose che ho e mi approccio alla casa e alla vita in un altro modo. Che ne dici di cominciare facendo una bella sessione di decluttering di quello che non usi più? Vedrai che ne trarrai giovamento.

    Bene, questi erano i miei consigli per riuscire a conciliare lavoro e maternità senza impazzire. Lo so non è niente di rivoluzionario ma a volte le cose più semplici sono quelle più efficaci quindi cominciamo da quelle e poi continuiamo a migliorare.

    Ti perdi nelle mille cose da fare? Scarica le risorse che ho preparato per permetterti di cominciare con la cura di te al link sotto, inclusa una mini routine di yoga.

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