Hai sentito dire in giro che i minimalisti sono poveri e che questo è il motivo per cui hanno abbracciato questo stile di vita e ti domandi se è davvero così?
In questo articolo sciolgo ogni tuo dubbio e ti spiego perché questa affermazione non è vera nella maggior parte dei casi.
Che cos’è il minimalismo?
Il minimalismo è una filosofia di vita nata da una corrente architettonica che si basa sulla ricerca estetica di spazi ampi, lineari, luminosi ed essenziali.
Da una decina di anni a questa parte si è cominciato ad applicare lo stesso punto di vista alla propria vita ed è nato lo stile di vita minimalista.
Questa corrente di pensiero è incentrata sull’eliminazione del superfluo e la ricerca di maggiore soddisfazione personale (puoi leggere il mio articolo in merito qui).
Il minimalismo però non risponde a rigide regole e si è, sin da subito, prestato ad essere cambiato e personalizzato in base alle esigenze del singolo individuo con un unico punto in comune: l’eliminazione del superfluo.
La definizione di superfluo
Che cos’è superfluo? Questa domanda non ha una risposta perché il superfluo è diverso per ognuno di noi in base alla nostra personalità, al nostro modo di vivere e alle nostre esigenze.
Per fare un facile esempio un seggiolino per auto è indispensabile per chi ha figli ma inutile per chi non li ha.
E’ facile capire come sia impossibile dare una definizione di come deve vivere un minimalista o di quello che deve possedere.
Questa situazione, che potrebbe sembrare una contraddizione, è il motivo per cui la filosofia minimalista è diventata tanto famosa: permette a ciascuno di trovare la sua dimensione personale.
La sua fama e il fatto di puntare sull’indispensabile ha fatto sì che molti cominciassero a vedere il minimalismo come un modo per spendere meno e vivere in maniera frugale, Da qui è nata l’idea in molti che il minimalismo sia per poveri.
Perché diventare minimalista?
Per capire se un minimalista è davvero povero è necessario concentrarsi su un aspetto in particolare, cioè sul motivo per cui approccia questo stile di vita.
Di solito le motivazioni di questa scelta sono:
- poca disponibilità economica
- ecosostenibilità
- downshifting
- voglia di vivere in modo più intenzionale
Sapere il motivo per cui una persona abbraccia questa filosofia permette di capire la sua ragione, che può essere anche di tipo economico.
Una persona povera può decidere di abbracciare il minimalismo per trovare la giusta dimensione in base alle proprie possibilità economiche ma smetterà di essere minimalista appena la situazione migliorerà.
E’ un vero minimalista? Io direi di no, è solo una persona che si è adattata ad uno stile di vita per necessità.
Minimalista non vuol dire povero
Quando la ragione del diventare minimalista è di altro tipo, le scelte che fai seguono una maggiore consapevolezza o precisi valori. Questo fa sì che la tua scelta sia duratura nel tempo e non legata ad una situazione specifica.
Alcuni minimalisti avranno anche poche possibilità economiche ma non sarà questa la ragione che li ha spinti.
D’altro canto ci sono persone che hanno anche risorse economiche importanti ma che decidono comunque di essere minimalisti per una questione di sostenibilità ambientale o di consapevolezza.
Queste persone possono decidere di spendere cifre importanti per i pochi oggetti che hanno o per vivere certe esperienze e sono quindi dei minimalisti ricchi.
Ecco perché essere minimalista non è uguale ad essere povero.
Sarei felice se mi lasciassi il tuo commento nel box dedicato e, se vuoi approfondire l’argomento, puoi guardare il mio video sotto.

Vorresti approcciarti al minimalismo ma non sai da che parte cominciare? Scarica il mio memo in 5 passi e la check-list per il primo decluttering
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